Committente:
Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale
Luogo:
Moglia (MN)
Anno:
2017
Descrizione impianto:
- n. 12 elettropompe elicoidali MISA E3P 210 FB ciascuna con portata 4200 l/s, prevalenza 5,35 m, potenza 500 kW
- n. 12 tubazioni DN 1400 in PRFV e acciaio zincato lunghezza complessiva 840 m
- n. 12 diffusori con sezione di scarico 1400x1400 mm
- n. 1 griglia di dimensioni 48000x7350 mm
- apparecchiature elettriche MT/BT per potenza installata pari a 8200 kVA
- n. 2 linee in cavo MT lunghezza 500 m cad.
- sistema di automazione e controllo
- impianto di sgrigliatura automatico
- impianto antintrusione
- n. 1 escavatore per pulizia di emergenza delle griglie
- opere civili
Caratteristiche nominali
Portata totale impianto: 50400 l/s - 50,4 mc/s
Prevalenza: 5,35 m
Potenza totale installata: 6000 kW
Un impianto che rispetta l'ambiente
Il nuovo impianto idrovoro per lo scolo meccanico delle acque, che sorge accanto a quello storico, è stato costruito in buona parte interrato, prestando così particolare attenzione alla tutela paesaggistica ed ambientale.
Le tecnologie impiegate ne permettono una realizzazione compatta e funzionale che aumenta l'efficienza del sistema e la sicurezza del territorio.
Un po' di storia...
L'impianto idrovoro storico di Mondine venne ultimato nel 1925 allo scopo di riversare nel Secchia le acque alte dei territori delle province di Reggio Emilia e Modena che si trovano al di sopra della quota di 25 m sul livello del mare. Le acque
raccolte, in condizioni di piena del Secchia vengono convogliate all’impianto delle Mondine dove vengono sollevate al di sopra dei livelli delle acque del fiume.
Gli eventi sismici del maggio 2012 hanno messo fuori uso l’impianto di Mondine, gestito dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Il danneggiamento dell’impianto aveva messo in crisi la sicurezza idraulica di un comprensorio agricolo di
50 mila ettari.
Nel 2013 è iniziata la costruzione del nuovo impianto di sollevamento idraulico di Mondine, dove MISA ha realizzato le opere elettromeccaniche. Gli interventi sono stati finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, in un primo momento limitatamente
al primo stralcio del nuovo impianto idrovoro, e successivamente per il completamento dell’intero nodo.
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