La Diga di Conza fu costruita a cura dell'Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, che tuttora ha la gestione delle opere.
Sono in corso le pratiche per il collaudo definitivo della diga che consentirà di raggiungere la quota massima prevista per l'invaso, pari a 435 m s.l.m.
L'invaso a tergo della diga ha la capacità di circa 64 milioni di mc, con possibilità di regolare fino a 90 milioni di mc.
Le acque invasate sono destinate all'uso potabile e a quello irriguo; per quest'ultimo è prevista la restituzione delle acque nell'alveo dell'Ofanto a valle della diga e la successiva captazione in corrispondenza della Traversa di Santa Venere
cui fanno seguito le opere di derivazione.
Nel complesso l'acquedotto dell'Ofanto è costituito da:
- Opera di presa dalla diga
- Condotta di adduzione delle acque grezze all'impianto di potabilizzazione
- Impianto di potabilizzazione
- Serbatoio di accumulo
- Condotta a gravità verso Canosa
Le opere previste consentiranno di trattare una portata media di 1 mc/sec, ovvero un volume annuo di 31,5 Mmc da prelevare dall'invaso di Conza; al fine di disporre della necessaria elasticità di esercizio e di consentire l'effettivo trattamento
del volume idrico indicato (31,5 Mmc), è stato inoltre previsto che le opere di derivazione della diga e le singole stazioni di trattamento dell'impianto siano proporzionate per la portata di 1,8 mc/s.
La portata massima di 3,6 mc/s si raggiunge durante la stagione irrigua.